La devozione al Santo e Megalomartire Giorgio nacque con la fondazione stessa del paese di Piana degli Albanesi (denominata fino al 1941 Piana dei Greci) avvenuta nel 1488 con l’arrivo di un numeroso gruppo di profughi albanesi che fuggivano dai balcani a causa delle invasioni ottomane; Essi, sicuramente valorosi militari, scelsero come patroni i due Megalomartiri Giorgio e Demetrio.
Proprio sotto la protezione di San Giorgio, gli arbëresh vollero affidare il paese da loro fondato (Hora e Arbëreshëvet) e da quel momento divenne il santo patrono, difensore, custode e intercessore instancabile del popolo arbëresh.
Il comitato per i festeggiamenti di San Giorgio Megalomartire nasce recentemente, si pensi che fino al 2000 non vi era un comitato permanente per l’organizzazione della festa ma di anno in anno si riuniva un piccolo gruppo di persone che spinti dalla devozione e da un voto fatto al Santo patrono organizzavano i festeggiamenti in onore di San Giorgio Megalomartire.
Ad oggi e da circa 13 anni vi è un comitato permanente composto da 33 giovani di età compresa fra i 16 – 40 anni i quali con dedizioni si occupano dei festeggiamenti in onore di San Giorgio e puntualmente ogni anno si inventano qualcosa di nuovo per sorprendere la gente del posto e i tanti visitatori alla festa. In questi anni si è potuto assistere alla forte presenza del Comitato all’interno delle numerose manifestazioni locali, molte addirittura organizzate da quest’ultimo, esempio durante il periodo della Settimana Santa, organizzazione dell’ Infiorata durante la festività del Corpus Domini, colonie estive aperte a tutti, rappresentazioni artistiche di presepi e presepi viventi durante il periodo natalizio. Essendo, quindi, il comitato più rilevante a Piana degli Albanesi, i ragazzi che lo compongono portano i diversi simulacri della città nelle varie processioni durante l’anno.
Ricordiamo che i nostri ragazzi anche durante il covid-19 nel pieno rispetto delle norme vigenti, non hanno fatto mancare alla popolazione la vicinanza e la presenza del Santo Patrono attraverso piccole ma allo stesso tempo grandi iniziative che hanno permesso di non interrompere i festeggiamenti del Santo ma hanno alimentato ancor di più la devozione verso il culto di San Giorgio.
<<Rroftë Shën Gjergji i Kavaleri>>
<<Viva San Giorgio Cavaliere>>
La Processione di San Giorgio è uno degli eventi più importanti e più sentiti dalla popolazione Arbëreshe di Piana degli Albanesi. L’uscita della statua di San Giorgio dalla chiesa omonima segna l’inizio della vera e propria processione al Megalomartire, momento in cui i fedeli esprimono tutta la loro devozione al Santo, l’inizio è segnato dal frastuono dei mortaretti, al suono delle campane e alla musica proveniente dalla banda musicale locale.
Tutta la processione, è animata a gran voce con la tipica espressione “Viva Shën Gjergji i Kavalerit” (Viva San Giorgio il Cavaliere), arricchita talvolta con altrettante espressioni come “I Bekuami” (Il Benedetto), “I Levduami” (Il Glorioso), “I Shejti” (Il Santo) e “I Madhi” (Il Grande). Queste espressioni tipiche della processione diffondono a gran voce in lingua originale. In quanto, tutt’oggi a Piana degli Albanesi si parla l’albanese antico.
Durante la solenne processione della reliquia del Santo, seguita dal Simulacro del Patrono San Giorgio si può assistere al cosiddetto “Ballo di San Giorgio”, ovvero, per tradizione la statua in spalla ai giovani portatori, viene fatta “ballare” seguono il ritmo delle marce militari delle bande musicali e, con passo ritmato, i portatori, danno vita ad un San Giorgio cavalcante che col suo cavallo, per le ripide e caratteristiche vie del paese, benedice devoti, fedeli, anziani, bambini, case, turisti e tutto ciò che incontra durante il suo passaggio. Arrivando presso la famosa tappa “Piazza Vecchia” e infine davanti alla Chiesa della Madonna Santissima Odigitria (in Piazza Vittorio Emanuele) dove il simulacro compie un’intenso ballo per poi infine fermarsi davanti alla Chiesa di San Giorgio Megalomartire, ed alla fine la folla riceverà la benedizione dal Vescovo e dal Clero locale con la Sacra Reliquia.
